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L’International Association for the Study of Pain (1979) definisce il Dolore come un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale in atto o potenziale. Tale definizione mette in luce la complessità del concetto “Dolore”, risultato di meccanismi biologici e neurali influenzati dalle caratteristiche psicologiche dell’individuo, dalla cultura di appartenenza e nel caso dei bambini anche dalla reazione dei genitori.
Nell’iter di cura del bambino con neoplasia l’esperienza del dolore è quasi sempre presente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (1998) riporta che circa il 70% dei bambini soffre in modo severo durante il percorso di cura a causa del progredire della malattia o delle tecniche di trattamento e diagnostiche altamente invasive, complicando ancora di più il vissuto psicologico del bambino e dei famigliari.
Il rischio è che se non si interviene in modo adeguato nel controllo del dolore, sia dal punto di vista medico che psicologico, si generi un circolo vizioso di sfiducia tra il bambino, la famiglia e lo staff medico che va ad inficiare la compliance al trattamento. I bambini, impauriti dal dolore, probabilmente svilupperanno sfiducia verso gli ospedali e lo staff medico, potrebbero sentirsi irritati, ansiosi o depressi per l’impossibilità di controllare i sintomi dolorosi e diventare refrattari ad esprimere ciò che provano e a seguire le cure. Anche i genitori si potrebbero sentire afflitti per la loro impotenza di fronte al dolore del figlio, innervosendosi eventualmente con lo staff medico e trasmettendo il loro malessere e la loro diffidenza al bambino. Lo staff medico dall’altra parte potrebbe sviluppare sentimenti di colpa o ancora peggio diniego verso la sofferenza dei bambini.
La sensibilizzazione a questa tematica diventa quindi fondamentale per migliorare la Qualità di Vita del bambino “paziente” e di tutti coloro che gli stanno vicini, con interventi integrati che richiedono collaborazione tra medici, psicologi e infermieri.
Esistono “Le Linee Guida per la Cura del Dolore nei Bambini Malati di Cancro” redatte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1998, che demitizzano le paure sui farmaci oppioidi come la morfina e indicano un approccio corretto allo staff medico e alle famiglie suggerendo interventi prettamente farmacologici accompagnati da quelli psico-educazionali.
Per approfondire l’argomento è consigliato leggere il testo “Elementi di Psico-oncologia Pediatrica” a cura di V.Axia (2004) Carocci Faberdolore_pediatrico