Durante la fase in cui l’individuo si trova ad affrontare le variazioni nella sua esistenza determinate dal cancro e dalle cure per trattarlo, è possibile individuare alcune aree fondamentali su cui intervenire per permettere un miglior adattamento alla malattia (Carlson, Speca, 2010):
L’accettazione del nuovo corpo modificato dalle cure mediche e la sua integrazione in un’immagine positiva di sé. Ad esempio, la perdita dei capelli è uno degli aspetti che maggiormente identifica i malati di cancro, non da più la possibilità di nascondersi agli altri. Soprattutto per le donne significa perdere un forte aspetto che denota la propria femminilità, guardarsi allo specchio e non vedersi più i capelli porta spesso a non riconoscersi e a chiedersi: chi sono adesso, sono un qualsiasi paziente ammalato di cancro?
Identificare ciò che è stato irrevocabilmente alterato o perduto ed elaborare la perdita. Attraversare l’elaborazione del lutto per la vita che una volta l’individuo aveva, viene aiutato a prendere atto del fatto che non sarà più la stessa e che questo non significa che sarà inesorabilmente peggiore.
Ridefinire nuove priorità. La malattia può portare alla messa in discussione dei propri valori e obiettivi, richiedendo di stabilire una nuova scala di priorità.
Esplorare le proprie esperienze ed esprimere le emozioni.
Quest’aspetto è molto importante, è stato individuato che più si reprime quello che si prova più le emozioni tendono a diventare ingestibili determinando ansia e depressione (Classen al., 1996).
Su questi aspetti si può intervenire attraverso diversi approcci, tra cui:
Terapia cognitivo comportamentale
Terapia metacognitiva
Trattamenti terapeutici basati sulla mindfulness